venerdì 5 ottobre 2012

Il doppio turno

A leggere i giornali si capisce che le primarie del Pd sembrano essersi trasformate in una gran pagliacciata (merito sia dei dirigenti del Partito Democratico che di tanti giornalisti e commentatori). 
Della gestione pessima della questione delle regole, ne ho già accennato, ma oggi sembra esplodere il problema del doppio turno e vale la pena di approfondirlo.
Il doppio turno di coalizione è una assurdità colossale. Di doppio turno si era parlato per scremare le candidature interne al Pd ed evitare il ripetersi di nuovi casi Milano e Genova, dove i voti Pd si sono cannibalizzati a vicenda e ha vinto un candidato esterno. E' chiaro che con uno scontro interno Renzi-Bersani così acceso è pericoloso una votazione per scegliere prima il candidato di partito che poi dovrà confrontarsi con gli altri della coalizione, perché tutte le tifoserie finirebbero per esasperare la competizione. Ma andare a due turni sulla coalizione è totalmente privo di senso. E poco importa se una legittimazione popolare del 30% al primo turno si trasforma in 50-60% al secondo perché il numero dei votanti complessivo potrebbe restare uguale, semplicemente ci sarebbe chi si sposta su un candidato piuttosto che su un altro. Caso mail rischio è che a votare vengano meno persone, perché sempre meno interessate da votazioni continue. E se i due candidati che arrivano al secondo turno fossero due del Pd, a un elettore SEL o di centro cosa mai potrà interessare di venire a votare per una sfida che, nuovamente, sembrerebbe interna (perché nuovamente le tifoserie finirebbero per riaccendersi)?